Quelli che lo sversamento di Rospo Mare era solo "fango ed erba".
Non ho niente da dire, se non che uno che lavora per oil and gas,
per definizione, non puo' essere a favore dell'ambiente.
Anche io ricevetti anni fa, proposte di fare l'analista finanziario a Wall Street.
Cercavano fisici. In cambio una valanga di soldi.
Dissi di no.
Ho veramente troppe cose da fare, per chi volesse rispondergli,
fatelo nei commenti di cui sotto e poi magari gli mando il link.
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Buona sera dottoressa D’Orsogna
Ho letto la sua lettera al ministro ed ho visto su youtube il suo video contro la ricerca e lo sviluppo dei giacimenti di petrolio. Le scrivo per dirle che la sua dichiarazione estremamente negativa riguardo il tema petrolio non porta alcun beneficio alla collettività, forse solo consapevole notorietà personale.
Gli scenari disastrosi che lei cita per fortuna non sono proprio reali.
Lei è prevenuta quasi più per principio che per ragione veduta, questo lo si evince anche dalle sue parole quando afferma “il problema petrolio in Italia etc..” come a volere conferire una valenza negativa all’argomento.
Non intendo contrastare, pur avendo validi motivi, gran parte delle cose ascoltate nel video; voglio solo però rammentarle che la tecnologia oggi ci permette di ricercare e produrre idrocarburi in assoluta sicurezza impiegando sistemi di controllo e gestione degli impianti con “SAFETY SYSTEMS” intrinsechi molto avanzati.
Quei rarissimi incidenti accaduti, con le dovute accortezze, possono essere parte del passato. Voglio inoltre rammentarle che dal petrolio si ricavano, oltre ai carburanti, tantissimi altri derivati che sono indispensabili per il nostro stile di vita ed il nostro benessere. Pensi solo a gran parte del materiale sanitario sia diagnostico che farmacologico, ai rivestimenti isolanti dei cavi elettrici, , alle fibre dell’abbigliamento tecnologico, ai componenti dei computer e dei telefoni. Potrei citarle altre mille cose, ma lei queste le conosce già.
E’ improponibile rinunciare al petrolio, è importante razionalizzarne l’uso in particolar modo rispettando tutti i criteri di salvaguardia ambientale, ma questo è solo un compito antropico.
Come potremo far volare gli aerei, navigare le navi, lavorare la terra che ci fornisce il cibo senza trattori, a vivere in questo modo che sempre più ci spinge a superare barriere e confini?
Gli idrocarburi, seppur in quantità limitata, li abbiamo anche noi, e a mio parere è giusto e sensato che usiamo anche le nostre riserve in tal modo ridurremo la nostra bolletta energetica, creare occupazione e ricchezza nella nostra nazione senza contrastare altre fonti di reddito. Turismo e idrocarburi non sono antitetici, in Italia questo è ben rappresentato dalla zona costiera dall’Emilia Romagna, all’estero è eclatante lo sviluppo e la ricchezza degli Emirati Arabi e della Norvegia. Importare il petrolio che ci occorre non ci rende moralmente innocenti, estranei o migliori.
Non vale la regola del “Not in my backyard”.
A conclusione di questa mia lettera desidero informarla che sono scrupolosamente sensibile alla tutela dell’ambiente e che convengo con quanti praticano il risparmio energetico e nutro un profondo rispetto per il pianeta che mi ospita. Non mi aspetto una sua risposta anche se mi giungerebbe molto gradita.
Cordialmente la saluto
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