Per chi volesse mandare testi propri, l'indirizzo e'
Dipartimento delle Miniere del Ministero dell'Economia,
Vukovar Via 78,
Zagabria, Croazia
La situazione croata non e' commentabile : la foto sopra parla da se. Alcune cose fanno sorridere, perche' veramente alcuni politici di Croazia pensano che le trivelle porteranno loro soldi e fortuna e benessere e che tutto potra' coesistere con mare ed aria pulita.
Ad esempio, Barbara Doric della "Croatian Hydrocarbon Agency" dice che la nazione ha “tecnologie avanzate per mantenere i piu' alti standard ecologici". Ah si, e quali sarebbero? E come mai non ce li ha nessun altro al mondo, visto che perdite e scoppi e incidenti sono all'ordine del giorno?
Un altra chicca e' che durante lo spettacolo ‘Otvoreno’ il Prof. Igor Dekanic quando gli veniva chiesto come avrebbero fatto a mantenere questi "piu elevati standard ecologici" ha risposto che non lo sapeva ma che "Abbiamo cinque anni per pensarci".
Cioe' anche loro vanno a casaccio!
Un po e' colpa nostra, nel senso che avrebbe dovuto essere l'Italia la porta bandiera della difesa del mare Adriatico, perche' siamo -- in teoria -- piu' avanzati della Croazia, facciamo turismo da piu' tempo di loro, perche' abbiamo piu' estensione costiera di loro e perche' i problemi trivelle--inquinamento--erosione--subsidenza li abbiamo gia' sperimentati a Ravenna, a Venezia, nel delta del Po.
Un sacco di gente pensa cose stupide come "ecco, trivellano loro, se non ci sbrighiamo a trivellare pure noi, si acapparreranno tutto il petrolio italiano". Questo e' folle, intanto perche' la trivellazione in orizzontale non concede certo di svuotare i giacimenti a decine e decine di chilometri di distanza, ma sopratutto perche' siamo stati noi italiani a trivellare per primi - in Veneto per esempio. La Croazia ha semplicemente fatto quello che abbiamo fatto noi negli anni '60, lottizzato il mare. E comunque non e' che uno si lancia dal balcone e noi dobbiamo per forza seguirli.
Ripeto, avremmo dovuto essere noi a tendere loro la mano e a dire loro "non trivelliamo nessuno dei due". Ma cosi' non e' stato, e adesso siamo qui a discutere sul se e come trivellare la nostra pozzangheretta.
Mi auguro che tutti possano partecipare e che soprattutto si facciano vivi amministratori di Puglia, Abruzzo e Veneto.
Il petrolio e' di chi se lo piglia, ma il mare inquinato e' di tutti.
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Qui il testo tradotto in Italiano.
Gentili membri del governo Croato,
L'intero processo di estrazione del petrolio a mare crea inquinamento dannoso agli umani ed alla vita marina per tutto l'arco della durata del progetto. Le piattaforme a mare rilasciano fluidi di perforazione e scarti metallici, che includono sostanze tossiche, fra cui cromo, mercurio e benzene, direttamente a mare.
Una piattaforma rilascia circa 90,000 tonnellate di materiale di scaro durante l'arco della sua vita temporale, danneggiando la vita marina e la qualita' dell'aria. Oltre alle piattaforme, le petroliere potrebbero causare ulteriore inquinamento, visto che ogni anno circa 635,000 tonnellate di greggio sono rilasciate dalle navi nel Mediterraneo.
Tutto questo nel giro di pochi chilometri di distanza da aree marine e un migliaio di isole ed isolotti croati. Il piu grande tesoro nazionale, l'Adriatico, deve essere protetto. E' del tutto chiaro che questo progetto e' incompatibile con la protezione del mare Adriatico di Croazia e che deve essere fermato.
Grazie.