“Latin America has seen significant investment in renewables.
With close to two million people employed
regionally in the sector and increasing degrees of
local manufacturing, the socio-economic benefits are being felt.”
Quando pensiamo all'America Latina e all'energia o alle risorse primarie quasi mai pensiamo rinnovabili.
Miniere di rame, ferro, legname, petrolio dal Sud America -- per esportazione e, piu' di rado, per il consumo interno.
L'America Latina, secondo i rapporti della BP, contiene al momento il 20% delle risorse petrolifere del pianeta, con prima in lista il Venezuela. Nel 2013 il petrolio rappresentava il 46% dell' approvvigionamento energetico del continente, mentre nel resto del pianeta era solo al 31%.
Se si include invece l'idroelettrico, il 53% dell'elettricita' invece veniva dalle rinnovabili.
Il Brasile ha sperimentato con l'etanolo, ma con risultati alterni. Le automobili sono spesso progettate secondo vecchi modelli USA e la transizione all'elettrico sara' lenta, costosa e difficile. I sistemi di trasmissione sono inesistenti e/o difficili da costruire. Eppure negli ultimi anni le rinnovabili continuano a crescere, una piccola grande rivoluzione. Tanto piu' che tutti gli economisti parlano di investimenti lucrativi nel continente per gli anni a venire, grazie anche alla volonta' politica di vari paesi di intervenire e di spendere per l'elettricita' green.
Hanno iniziato i paesi dell'America centrale e dei Caraibi, che dopo un decennio di prezzi petroliferi elevati e di piccole e grandi catastrofi naturali hanno deciso di prodursi l'energia in casa. Costa Rica, Uruguay, l'isola di Bonaire sono tutte al 100% rinnovabili o quasi. Il Nicaragua si e' posto l'obiettivo del 90% rinnovabile entro il 2020, e anzi, in un primo momento non voleva nemmeno partecipare agli accordi di Parigi perche' ritenuti troppo blandi!
Spesso queste decisioni sono prima ancora che ambientali, economiche, specie in paesi dove il petrolio non c'e' e si e' soggetti a fluttuazioni del mercato e della disponibilita' di generatori diesel. D'altro canto, i prezzi calano rapidamente, e l'investimento e' ritenuto intelligente in questi casi.
Il Messico dal canto suo ha in programma la costruzione di impianti solari per 4 GW nel 2018-19, con l'obiettivo del 25% rinnovabile entro il 2018, 30% entro il 2021 e 35% entro il 2024. Il governo offre incentivi per i consumatori, e all'asta annuale per l'offerta di acquisto elettricita' da parte del governo, i costi del solare sono stati i piu' bassi di tutta l'offerta. Cioe' il prezzo minore per la generazione della corrente e' dal sole.
Ci si aspetta che produzione di elettricita' dalle rinnovabili, specie dal vento aumentera', in modo sostenuto nel corso dei prossimi anni. Per esempio, la ditta Acciona progetta di raddoppiare la sua produzione di energia dal vento e dal sole fra Costa Rica, Messico e Cile fino ad arrivare a 2 GW entro il 2020.
In Brasile nel 2017 la crescita dell'energia elettrica da eolico e' aumentata del 32% rispetto al 2016, arrivando ad una media di circa 6 GW in totale. In questo momento il vento rappresenta il 10% della produzione di energia elettrica in Brasile. Intanto, il giorno 1 Dicembre 2017 il Ministro delle Mine e dell'Energia del Brasile annuncia un asta per l'acquisto di energia da sole, vento e da idroelettrico.
Anche in Argentina una nuova ondata di investimenti nel sole, vento e biomasse dopo che il governo ha firmato contratti con la ditta nazionale energetica YPF Energia Electrica e Central Puerto per la costruzione di circa 2GW di energia. Di questi, circa 1.25 GW verranno dal vento, 550 MW dal sole e il resto dalle biomasse. L'obettivo e' del 20% rinnovabili entro il 2025. E anzi, il 2017 e' stato dichiarato l'anno delle rinnovabili nel paese con investimenti complessivi per l'aggiunta di 10GW entro quella data.
Fra il 2006 and 2015, la capacita' energetica rinnovabile in America Latina e non da idroelecttrico e' triplicata. Si stima che l'approvvigionamento di energia dal sole raddoppiera' entro il 2021 con 40 GW di capacita' produttiva. Fra i dati piu' interessanti, quasi a sorpresa, i paesi dell'America Latina sono fra i piu' preoccupati al mondo per i cambiamenti climatici, e questo probabilmente dara' ancora piu' vigore alla transizione.
La maggior difficolta' deriva dal fatto che occorre molta sinergia fra i vari settori -- governi, privati, incentivi, mitigazione dei rischi, sensibilizzazione dei cittadini, reti efficenti, stoccaggio per fronteggiare le fluttuazioni energetiche, evitare la corruzione.
Resta il fatto che lo si vuole lo si puo', per l'ambiente, per il portafoglio, per il futuro.